martedì 17 marzo 2009

Animula Vagula Blandula

[...]
Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore, strana ossessione che fa sì che questa stessa carne, della quale ci curiamo tanto poco quando costituisce il nostro corpo, preoccupandoci unicamente di lavarla, di nutrirla, e - fin dov'è possibile - d'impedirle che soffra, possa ispirarci una così travolgente sete di carezze sol perchè è animata da un'individualità diversa dalla nostra, e perchè è dotata più o meno di certi attributi di bellezza su i quali, del resto, anche i giudici migliori sono discordi.
Di fronte all'amore, la logica umana è impotente, come in presenza della rivelazione dei Misteri: non s'è ingannata a tradizione popolare, che ha sempre ravvisato nell'amore una forma d'iniziazione, uno dei punti ove il segreto e il sacro si incontrano. E per un altro aspetto ancora, l'espressione sensuale si può paragonare ai Misteri, in quanto il primo contatto appare al non iniziato un rito più o meno pauroso, violentemente diverso dalle funzioni consuete del sonno, del bere o del mangiare, oggetto di scherno, di vergogna o di terrore. L'amore, non altrimenti della danza delle Menadi e del delirante furore dei Coribanti, ci trascina in un universo insolito, ove in altri momenti è vietato avventurarci, e dove cessiamo di orientarci non appena l'ardore si spegne e il piacere si placa. Avvinto al corpo dell'amato come un crocifisso in croce, ho appreso sulla vita segreti che ormai si dileguano nei ricordi, per opera di quella stessa legge che impone al convalescente guarito di dimenticare le verità misteriose del suo male; al prigioniero, una volta libero, di obliare la tortura, e al trionfatore la gloria, quando l'ebbrezza del trionfo è svanita. [...] Con la maggior parte degli esseri umani, i più lievi, i più superficiali dei contatti bastano, o persino superano l'attesa; ma se essi si ripetono, si moltiplicano attorno ad un unico essere sino ad avvolgerlo completamente; se ogni particella d'un corpo umano si impregna per noi di tanti significati conturbanti quante sono le fattezze del suo volto; se un essere solo, anzichè ispirarci tutt'al più irritazione, piacere o noia, ci segue come una musica e ci tormenta come un problema, se trascorre dagli estremi confini del nostro universo, e infine ci diviene più indispensabile che noi stessi, ecco verificarsi il prodigio sorprendente, nel quale ravviso ben più uno sconfinamento dello spirito nella carne che un mero divertimento di quest'ultima.

MARGUERITE YOURCENAR, Memorie di Adriano, pp. 14-15