sabato 10 gennaio 2009

Protected From Reality

Schiaccio questi sentimenti, mi ci siedo sopra come fossero una valigia traboccante, e aspetto. Non so cosa aspetto. Forse la manna dal cielo. Aspetto che questo turbinio opprimente di materiale non identificato si plachi e si appoggi sul fondo del diaframma, per sempre. Ma prima o poi si risveglierà, ne sono certa.

Amare non è facile. Ci sono persone che impiegano una vita ad aprire il proprio cuore, a farsi volere bene, forse nemmeno per colpa loro, ma a causa di un deficit del carattere.
Mi affligge il problema opposto. Esplodo di emotività. La faccio entrare a forza in qualsiasi momento, intervenire in qualsiasi discussione,e accrescere durante la disperazione.
Dante sosteneva che le lacrime erano il modo per comunicare i propri sentimenti alla donna. Io con le lacrime comunico un'intera vita. Esse sono sempre sull'orlo della palpebra inferiore, bagnano leggermente le ciglia, e basta un nulla perchè saltino nel vuoto, come quelle persone che vincono la paura buttandosi nell'acqua da scogli altissimi.

L'emotività è considerata un pregio, probabili parole di qualcuno che emotivo non è. Dal di fuori viene scambiata con debolezza, che non è esattamente la stessa cosa.
La debolezza è una caratteristica della personalità, è non portare a compimento determinate cose per mancanza di forza. L'emotività è sostanzialmente paura, in tutte le sue sfumature.
Ho paura di un sacco di cose, del futuro in primis. Ho paura di dovermi arrangiare, di lasciarmi dietro qualche persona realmente importante, ho paura della paura. Non so dove mi porterà, e soprattutto a cosa.
Perchè tutto questo? Per il semplice fatto che non mi sono costruita un futuro. A 19 anni, quello che mi importa è passare bene gli esami di febbraio, godermi i concerti e magari riuscire a laurearmi col massimo dei voti.
Non sono particolarmente ambiziosa, e il doverlo essere (per farmi una vita) mi costringe a vivere tutto con più trasporto emotivo.

Col tempo si può imparare tutto. L'importante è volere migliorarsi, perchè non si finisce mai di imparare. E quando credi di avere finito e ti senti la persona più completa di tutte, significa che sei solo all'inizio.

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