giovedì 1 gennaio 2009

Vaneggiamenti. 1/365

Cambiamento.



Il futuro, c'è?
Mi aspetta?
12 mesi scivolati via tra le dita come sabbia. Radicali cambiamenti dei quali non sento il peso, di alcuni nemmeno il ricordo.
Di uno sì, mi martella la mente prima di addormentarmi e un secondo dopo il risveglio. Un ricordo che si annida tra le mie coperte, davanti ai miei occhi. Un ricordo che è carne, cervello, ma soprattutto cuore, un grandissimo e palpitante cuore. Davanti ai miei occhi si personifica e diventa l'estratto di tutto quell'affetto che ho serbato sotto al seno, in trepidazione, voglioso di esplodere.

Mi basterebbe questo per sentirmi al sicuro, per sempre. L'amore che mi protegge, che mi rende libera, che mi stringe il petto fino a farlo scoppiare.

Ho ostacoli a perdita d'occhio di fronte a me, cime tempestose da scalare. Ma la vita, senza tutto questo, non sarebbe nulla.
Vorrei crescere ancora, acquisire quella sicurezza che non ti impedisce di tentare, fino a sentire la vita che ti scorre nelle vene e non voler morire mai, non abbandonare nessuno, rimanere coi piedi sulla terra per l'eternità.
Come dice qualcuno, essere sognatori significa non voler rinunciare a sognare, e così sono io. Forse troppo persa nei meandri della mia mente, che ai miei occhi fa apparire la realtà intrinseca di sentimenti, di cose non dette, di speranze e di sogni che solo con la mia volontà possono avverarsi.

Auguro a me stessa di trovare la forza. Per tutto.

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